Scrivere la Storia

Di seguito un mio articolo pubblicato su Novecento.org, rivista dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

Breve riflessione di un’apprendista della comunicazione storica

Il testo storico didattico

Un testo didattico può essere definito, secondo un’accezione generale, come una tessitura di informazioni finalizzate all’apprendimento di nozioni ben precise. Questo vale ovviamente anche per un testo storico didattico dove non solo si assimilano contenuti (avvenimenti, nomi, date, processi storici, ecc.), ma si acquisisce anche uno specifico metodo di indagine del passato in relazione al presente.
Le informazioni inserite all’interno di un testo storico didattico devono rispecchiare le seguenti caratteristiche:

  1. devono comunicare dati ben precisi (informazioni fattuali, come nomi, date, luoghi, ecc);
  2. devono essere contestualizzate nel periodo, nello spazio e nel contesto sociale (informazioni ricapitolative);
  3. devono essere messe in relazione con la situazione attuale (informazioni significative, alle quali cioè lo storico ha attribuito un significato inserendole all’interno del più ampio processo evolutivo dell’uomo);
  4. devono assolutamente essere prive di considerazioni di valore e di giudizio personali.

Per realizzare un corretto prodotto didattico è fondamentale un attento e preciso lavoro preliminare di reperimento e selezione di informazioni storiche utili al testo che si vuole produrre. Lo studio preventivo di testi storici scientifici è dunque una condizione imprescindibile per una buona scrittura didattica.

libri di testo

Come scrivere testi storici didattici

La prima azione da mettere in atto, una volta acquisite le informazioni preliminari, è quella della tematizzazione.
Usando una definizione di Ivo Mattozzi, la tematizzazione consiste principalmente nell’individuazione della questione storica da esaminare secondo una determinata prospettiva di indagine e delle precise coordinate temporali e spaziali. Se, ad esempio, si vuole costruire un testo storico didattico sulle “invasioni barbariche” del IX sec a.C. bisogna:

  • definire il punto di vista attraverso il quale si affronterà il tema (nel nostro caso ad esempio si può scegliere di analizzare il contributo delle “invasioni” alla costruzione di una primitiva identità europea);
  • stabilire gli estremi cronologici (ad esempio IX-XI sec. a.C.);
  • indicare la scala spaziale esaminata (ad esempio l’Europa intesa come continente geografico);
  • definire la rilevanza della conoscenza.

Il secondo passaggio, quello più complesso, consiste nel montaggio delle informazioni, ovvero nella loro organizzazione espositiva. Affinché un testo storico sia didatticamente efficace è necessario tenere conto del lettore modello al quale ci si rivolge. In particolare si deve:

  • individuare il lettore modello (età, processi cognitivi, conoscenze già acquisite);
  • utilizzare un linguaggio adeguato al lettore modello;
  • organizzare le informazioni secondo una precisa struttura testuale (temi, sottotemi, capitoli, paragrafi) e un’alternanza di forme discorsive (narrazioni, descrizioni, argomentazioni);
  • esplicitare, quando necessario, tutti i passaggi logici, tenendo conto della modularità delle informazioni (un’informazione deve preparare ad un’altra) ed evitando inferenze e sottintesi;
  • catturare l’attenzione del lettore modello.

Anche la struttura retorica riveste un ruolo importante nella costruzione di un testo didattico. Se il ragazzo è incentivato nella lettura di un testo, le informazioni acquisite rimarranno impresse più facilmente. Per questo motivo:

  • il linguaggio, oltre ad essere adeguato al lettore, deve essere diversificato e accattivante. Deve creare curiosità;
  • bisogna utilizzare figure retoriche adeguate al lettore, alla finalità e al contenuto del testo (es. metafore, analogie, inversioni sintattiche, parafrasi, climax, ecc.);
  • l’incipit deve essere costruito in modo convincente (nell’incipit devono essere inserite tutte le informazioni relative alla tematizzazione);
  • bisogna alleggerire il corpo del testo attraverso l’inserimento di grafici temporali, cartine geografiche e immagini d’arredo. Questi elementi non solo abbelliscono il testo, ma permettono di rendere più significative le informazioni indicate nell’apparato testuale. Una linea temporale aiuta ad esempio il ragazzo a inserire un evento storico all’interno di un processo temporale più duraturo; una cartina geografica colloca l’evento in un determinato contesto spaziale, sia locale che mondiale; un’immagine fissa visivamente un concetto astratto.

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Lo storico e la scrittura oggi

In Apologia della storia Marc Bloch sottolinea chiaramente quale importanza abbia la scrittura per la Storia intesa come scienza.
Oggi questa importanza ha raggiunto livelli altissimi. “La civiltà dell’immagine e della multimedialità è sempre più la civiltà della scrittura. […] Siamo una Text Generation, che lavora, impara e comunica soprattutto leggendo e scrivendo. Tutti, non solo i comunicatori […]” dice Luisa Carrada, esperta di scrittura creativa e professionale, nel suo libro Il mestiere di scrivere.
E’ fondamentale saper scrivere, soprattutto oggi, soprattutto per gli storici che da sempre concentrano la propria attenzione sulla ricerca analitica e trascurano l’aspetto divulgativo e comunicativo. Se vogliamo quindi trasmettere e comunicare corretti contenuti storici dobbiamo imparare a scrivere di storia, soprattutto nell’ambito della didattica.

La storia è didattica

Possiamo dunque definire la didattica come una delle missioni fondamentali della storia. Una missione didattica, volta cioè all’insegnamento di un preciso metodo di analisi del presente e quindi alla creazione di una maggior consapevolezza civica. Questo obiettivo deve essere tenuto a mente da coloro che per mestiere si occupano di didattica della storia. L’insegnante, l’educatore, il consulente storico devono sempre ricordarsi che scopo ultimo dell’insegnamento storico non è unicamente quello di fare apprendere un insieme di nozioni storiografiche. E’ fondamentale che lo studente, lettore privilegiato di un prodotto storico didattico, acquisisca quelle strutture mentali che gli permettano di sviluppare quella coscienza critica necessaria alla vita civica.
Per l’apprendimento di questi contenuti storici e strumenti mentali si passa necessariamente dal testo scritto. Il manuale di storia, gli innumerevoli prodotti multimediali o i diversi documentari televisivi sono gli strumenti attraverso i quali i ragazzi acquisiscono competenze e conoscenze storiche. Imparare a sceglierli e realizzarli è quindi uno dei compiti essenziali di un buon insegnante. Oltre che di un qualunque buon apprendista della comunicazione storica.

Un Master per imparare a scrivere

Nell’autunno del 2013 ha avuto inizio la terza edizione del Master in Comunicazione storica dell’Università di Bologna. Per molti frequentanti, iscritti al Master con l’obiettivo di acquisire competenze tecniche per la realizzazione di documentari e App su temi storici, il primo corso dedicato alla scrittura e al linguaggio della storia è stato forse un po’ spiazzante. Le perplessità sono state però subito risolte. Il corso tenuto dal professor Ivo Mattozzi, storico italiano esperto di didattica per la storia, si è subito rivelato un insegnamento fondamentale e propedeutico ai corsi successivi. Il punto principale del corso è stato infatti il seguente: saper scrivere di storia è la base necessaria per la realizzazione di efficaci prodotti divulgativi e didattici.

Piccola proposta bibliografica

Marc Bloch, Apologia della storia o Mestiere di storico, Torino, Einaudi, 2009.
Antonio Brusa, Il manuale, uno strumento per la didattica laboratoriale, in Paolo Bernardi (a cura di), Insegnare storia. Guida alla didattica del laboratorio storico, UTET, Torino, 2006.
Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web, Apogeo Education, Milano, 2008.
Ivo Mattozzi, Pensare la storia da insegnare. Vol.1 Pensare la storia, Cenacchi Editrice, Castel Guelfo (BO), 2012.

 

Come citarlo

Elisa Malvestito, Scrivere la storia, Novecento.org, n. 3, 2014. DOI: 10.12977/nov27

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